Abbiamo già evidenziato (v. sotto, News del 14.05.2011) come recenti studi scientifici abbiamo mostrato i danni causati della marijuana. Ora un importante studio dell’Accademia Americana delle scienze (National Academy of Sciences) – pubblicato in rete il 27.08.2012 (e riportato su Le Monde, 8.09.2012) – rileva statisticamente, su un vastissimo campionario e per moltissimi anni, i danni mentali causati dalla “cannabis” (fumata già da un quarto degli adolescenti!). Se erano già stati scientificamente provati i danni cognitivi e psicologici provocati dal fumo di cannabis (disturbi della memoria, dell’attenzione, della concentrazione, mancanza di motivazione), ora emergono veri e propri danni cerebrali, con l’aggravante della loro irreversibilità! Risulta infatti da questo studio scientifico che chi inizia a fumare cannabis già nell’adolescenza e giunge poi a farlo anche 4 volte a settimana, il quoziente intellettivo diminuisce persino di 8 punti! Questa dato diventa ancora più allarmante in quanto tale studio dimostra che questa perdita di quoziente intellettivo negli adolescenti non viene più recuperato anche se il soggetto riduce o perfino smette di fumare cannabis. Cioè produce danni cerebrali irreversibili! Inoltre il fumo della cannabis “aumenta di 5 volte il rischio di sviluppare una depressione; addirittura raddoppia quello di manifestare una sindrome ansiosa; e aumentano persino i rischi di gravi patologie psichiche, come la schizofrenia”.
Eppure ormai la società sembra essersi assuefatta – anche per gli enormi interessi economici che muove – a questo flagello, e i giovani sembrano considerarlo ormai come normale; per non parlare di coloro (v. i Radicali) che si battono da anni per liberalizzare queste droghe cosiddette “leggere”!