Il giorno 24 marzo di ogni anno è una giornata di preghiera (e di digiuno) in memoria dei missionari martiri, cioè uccisi a motivo della loro fede cristiana cattolica e del loro lavoro pastorale.
Solo nel 2011, tali morti sono stati 26! (18 sacerdoti, 4 suore, 4 laici).
Ricordiamo intanto che nelle missioni operano da anni, 24 ore su 24, spesso tra immensi sacrifici e perfino appunto a rischio della vita, 85.000 sacerdoti, 450.000 suore, 1.650.000 operatori laici.
La Chiesa Cattolica nel mondo conta inoltre, nella sua opera assistenziale: 6.038 ospedali, 17.189 ambulatori, 16.428 dispensari, 823 lebbrosari, 13.238 comunità per anziani, handicappati e malati cronici, 8.711 orfanotrofi, 10.666 case per l’infanzia, 18.789 centri specialistici per la rieducazione sociale, oltre ad altri 25.257 centri di pastorale della salute.
Solo le Pontificie Opere Missionarie (guidate dal Vaticano) sostengono 42.000 scuole, 12.000 opere caritative e sociali, 6.000 dispensari medici, 1.600 ospedali, 780 lebbrosari, 390 seminari.
Ovviamente nessuno ne parla. Invece sui media si va avanti mesi a parlare degli scandali dei preti (passati peraltro immediatamente per colpevoli prima ancora di un regolare processo e sentenza) e della Chiesa Cattolica (che sarebbe ricca … a danno dei poveri, che non pagherebbe le tasse, v. sotto).