È sempre più evidente che sotto il pretesto della non discriminazione – diritto sacrosanto per chiunque, ma normalmente già ampiamente contemplato e garantito dalle leggi civili e penali – si vuol far passare non solo il relativismo etico (non è più possibile dire che c’è un bene ed un male oggettivi) ma l’obbligo del relativismo etico, cioè un imposto pensiero unico da cui addirittura non è possibile dissentire (cfr. più sotto le news scritte nell’estate 2011). È davvero l’avvento della “dittatura del relativismo” – eterna contraddizione del relativismo, che non sa relativizzare se stesso! – profetizzata dal card. Joseph Ratzinger alla vigilia della sua elezione a Sommo Pontefice.
In questo contesto la questione dei diritti delle persone omosessuali si gonfia fino a diventare divieto assoluto (altrimenti perseguito) di poter dare un giudizio etico, non solo sull’omosessualità in quanto tale, ma addirittura sulla famiglia stessa, come fondamentale istituzione naturale; la questione diventa quindi ideologica – cioè l’esasperazione di un aspetto della questione fino a farla delirare – ed è persino sostenuta da enormi poteri economici e politici (v. sotto, il 17.01.2012).
Ad esempio, le motivate obiezioni mosse dal cardinale O’Brien, Arcivescovo di Edimburgo e Presidente della Conferenza Episcopale Scozzese, alle nuove <proposte di legge> britanniche che vorrebbero stravolgere e ridefinire il concetto di famiglia (sarebbe tale qualsiasi tipo di unione, anche di persone dello stesso sesso e persino di più di due persone di qualsiasi sesso, con tanto di diritto alla prole!) hanno suscitato le ira furibonde di nuovi sedicenti maestri di pensiero – oltre ovviamente all’ormai famosa Comunità LGBT (cioè l’associazione lesbiche-gay-bisex-transessuali) – tra cui il noto cantante Will Young, che in una delle più importanti trasmissioni televisive della GB è giunto non solo a dire che le “parole disgustose, ripugnanti e arcaiche del Cardinale O’Brien, uomo abietto, dovrebbero portarlo davanti a un magistrato”, ma che sarebbe giusto “arrestare tutti coloro che la pensano come lui”!
Intanto la “famiglia tradizionale” (è perfino penoso doverla ormai definire così) è finita di nuovo sotto il mirino del Parlamento Europeo di Strasburgo [risoluzione del 13.03.2012], con una fortissima pressione affinché tutti i Paesi Europei promuovano leggi che equiparino totalmente tutti i <tipi di famiglia>; con questa aggiunta: “L’Assemblea di Strasburgo si rammarica dell’adozione da parte di alcuni Stati membri di definizioni restrittive di <famiglia> con lo scopo di negare la tutela giuridica alle coppie dello stesso sesso e ai loro figli”.