La rivista medica Lancet pubblica – nel numero del 4.10.2011 – il risultato di una ricerca scientifica secondo la quale nell’Africa sub-sahariana il contraccettivo ormonale più utilizzato (Depo-Provera della Pfizer, una iniezione ogni tre mesi) raddoppia il rischio di contagio del virus Hiv (da 3,78% a 6,61%). Ma le organizzazioni internazionali continuano a divulgarlo e somministrarlo a 12 milioni di donne africane. Tale contraccettivo ormonale è usato anche dal 3% delle donne statunitensi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) tace. Un ulteriore esempio di obbedienza alla ideologia anticoncezionale e ai guadagni delle case farmaceutiche.
L’educazione ad una maggiore dignità della persona e della sessualità umana, che si traduce anche in una regolazione delle nascite in base ai cosiddetti “metodi naturali”, ha permesso invece ad intere popolazioni africane di ridurre in percentuali molto forti i contagi da AIDS. Del resto, nonostante le censure dominanti (pensiamo ad esempio ad un attacco ufficiale al Papa da parte addirittura del Parlamento belga per averne parlato, mentre si recava in Africa il 17.03.2009!), che questi metodi naturali siano più efficaci di quelli farmacologici ne ha parlato ad esempio uno studio tedesco pubblicato già nel 2007 sulla rivista di Oxford “Human Reproduction” (22, 5, pp. 1310-1319).